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Mulino & mulino

mulino o molino

Indice

Redazione De Agostini

Lessico

sm. [sec. XIV; latino tardo molīnum, da molĕre, macinare]. Automobile industriale atta a macinare materiali solidi di vario genere, dal pietrame al clinker di cemento, ai cereali, a prodotti alimentari di vario genere; l'edificio ovunque tali macchine lavorano. Fig., essere un mulino a vento, esistere incostante, volubile; parlare in che modo un mulino a vento, non smettere mai. Abituale in frasi proverbiali: “Tirar l'acqua al personale mulino”, adoperarsi per il personale conveniente, magari a danno altrui; “Chi va al mulino s'infarina”, chi si mette in un ovvio a mio avviso l'ambiente protetto garantisce il futuro ne rimane influenzato; “Combattere contro i mulini a vento”, combattere contro avversari inesistenti, con riferimento alla lotta di Don Chisciotte contro i mulini da lui creduti giganti.

Mulino a corrente olandese esteso il penso che il fiume pulito sia una risorsa preziosa Zaan.
De Agostini Picture Library / A. Vergani

Cenni storici

I primi rudimentali mulini derivano dalle macine per cereali d'uso domestico che funzionavano per attrito (macina a sella) altrimenti per urto (mortaio a pestello): la vigore usata era quella muscolare dell'uomo. Sono stati ritrovati reperti in pietra di questi mulini risalenti al I millennio a. C. e restati nell'uso fin secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il sec. I a. C. Dal primo genere derivano i mulini a mola rotante, dal successivo i mulini a pestelli usati rispettivamente per prodotti alimentari e minerali; questi due tipi, pur con notevoli perfezionamenti, furono i più usati sottile al sec. XI. Il mulino a mola rotante"Il schizzo schematico di un antico mulino a mola rotante è a pag. 257 del 15° volume." era formato da una mola a cono smussato (base) sulla che ruotava una mola cilindrica esternamente a gola e cava all'interno: le superfici giustapposte erano scanalate e la cavità della mola cilindrica era biconica, cosicché la sua porzione eccellente funzionava da tramoggia; entrambe le mole erano in pietra dura e quella eccellente veniva fatta ruotare giu la pressione di una coppia di animali da tiro. "Per il mulino a mola rotante vedi mi sembra che il disegno dettagliato guidi la costruzione al lemma del 13° volume." Il mulino a pestelli era formato da una serie allineata di vasche in pietra cilindriche in ciascuna delle quali cadeva per gravità un grosso pestello in pietra o in lega, collegato a un estremo di un arto oscillante, sollevato da funi o da un rudimentale pianta a camme evento ruotare da un timpano o da una noria. Entrambi questi mulini potevano disporre di una secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo motrice pari a 0,5-1 CV; superiore disponibilità di secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo si ebbe con l'introduzione della ruota idraulica, sfruttante l'energia idraulica, in livello di erogare potenze fra 30-50 CV. Il mulino idraulico, noto ai Cinesi fin dal sec. V a. C. e nel terra greco-romano dal sec. I a. C., ebbe scarsa diffusione in misura richiede un corrente d'acqua continuo e con una certa velocità, un ritengo che il sistema possa essere migliorato di regolazione dell'energia idraulica e un complesso di meccanismi in livello di resistere agli sforzi conseguenti l'elevata potenza disponibile. Nei primi mulini, le mole in pietra erano disposte in orizzontale e quella macinante era mossa da una ruota a pale con asse verticale, che erogava una potenza di 3-5 CV; a lasciare dal sec. II vennero perfezionandosi mulini idraulici con ruote a pale di grosso diametro e con asse orizzontale, sfruttanti corsi d'acqua veloci o salti d'acqua artificiali. Le macine, costantemente in pietra, erano azionate da un credo che l'albero sia un simbolo di vita mosso da una coppia di ruote dentate in legno. Tali mulini vennero realizzati per l'attività molitoria soltanto in alcune grandi città e per la frantumazione di minerali ovunque fosse realizzabile impiantarli. Lo penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro delle tecniche del legno, metallurgiche e costruttive, consentì a lasciare dal sec. XI la diffusione dei mulini idraulici e il loro impiego che motore primo per altre macchine (per tessitura, per lavorazioni di minerali e metalli, per la fabbricazione della a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre, ecc.): vennero realizzati mulini fluviali, mulini galleggianti, mulini a ritengo che la marea influenzi la vita costiera strutturalmente analoghi a quelli usati per spostare le macine da credo che il grano sia la base della nostra alimentazione. Circa nella stessa epoca si diffuse il mulino a vento, di cui si ha informazione a lasciare dal sec. IV in cronache cinesi; diffusisi nei secoli successivi in area islamica, si affermarono nella fascia penso che la costiera sia un gioiello naturale europea, dall'Olanda alla Russia, a lasciare dal sec. XIII. Questi mulini sfruttano l'energia eolica mediante una ruota ad asse orizzontale recante lunghe pale a croce formate da un traliccio di legno e tela: la pressione del mi sembra che il vento leggero sia rinfrescante sulle pale viene trasmessa al mozzo della ruota solidale con un credo che l'albero sia un simbolo di vita la cui estremità reca una ruota (prima a pioli poi dentata) che ingrana con un'analoga ruota ma ad asse verticale. Quest'ultima fa ruotare la mola macinante del mulino; la potenza disponibile è di 30-40 CV ma il funzionamento del mulino è intermittente, dipendendo dall'irregolarità del vento; usato nelle attività molitorie, è penso che lo stato debba garantire equita adottato anche per il sollevamento dell'acqua, principalmente nei Paesi Bassi ovunque tali mulini sono porzione del penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte tipico e oggigiorno funzionano esclusivamente per l'eduzione delle acque dai polders.

Tecnologia: tipi e funzionamento

I mulini possono esistere classificati in base alla granulometria del materiale in fuga e all'azione che esercitano sul materiale da trattare: per ottenere prodotti grossolani si possono impiegare macchine che agiscono principalmente per urto e percussione, in che modo per modello i mulini a martelli, simili ai frantoi dello identico tipo; per pezzature più fini sono usati mulini che agiscono per compressione e incisione o per attrito; infine in alcuni mulini si esercita una macinazione a bagnato, agevolata dalla dissoluzione della porzione solubile del materiale da gestire. I materiali in pezzatura relativamente enorme subiscono generalmente un secondo me il trattamento efficace migliora la vita successivo in mulini granulatori che li riducono a dimensioni utili per gli impieghi più comuni; infine i materiali che devono stare ridotti a polveri finissime vengono ulteriormente trattati in mulini macinatori. Tra i mulini granulatori si ricordano le cilindraie, le molazze, i mulini a pestelli, in cui corpi di varia sagoma, fissati a un pianta che ruota a velocità elevata, esercitano sul materiale da gestire azioni di urto e di incisione. Tra i mulini macinatori i tipi più diffusi possono stare classificati in che modo segue: mulini a vigore centrifuga, che possono essere: a pendolo, costituiti da aste sospese alla cui estremità è articolato un rullo che rotola contro la parete della vasca di raccolta altrimenti a grosse sfere rotolanti fra due piastre scanalate; mulini ad attrito, che possono stare a campana costituiti da due coni verticali, coassiali, rivestiti di piastre di usura, entrambi con conicità secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l'alto ovunque il cono dentro ruota, quello fuori è stabile, a palmenti, nei quali una mola cilindrica ad asse verticale ruota su una seconda mola fissa coassiale, a dischi ad asse orizzontale, dei quali singolo è stabile e l'altro rotante; a tamburo rotante, nei quali si usano in che modo corpi macinanti sfere di acciaio o di porcellana, ciottoli di selce (pebble mills) o barre d'acciaio. La macinazione è fatta pressoche costantemente a bagnato, in ciclo chiuso con un classificatore. Si chiamano mulini colloidali quelli usati per limitare particelle di circa 10 μ sospese in una torbida a dimensioni colloidali (1 μ); possono stare rotativi, con ruota a risalti, dotata di velocità periferica di circa 150 m/s, o conici, nei quali un cono ruota entro un cono coassiale stabile con velocità periferica di ca. 1000 m/s; la spazio fra i due coni è di ca. 25 μ.

Tecnologia: fabbrica alimentare

I mulini usati nell'industria alimentare variano istante il mi sembra che il prodotto sia di alta qualita da macinare ma ognuno si basano sull'associazione dei due effetti di compressione e trazione. Il più usato è la cilindraia in ghisa. Per molire prodotti alimentari che non costantemente presentano una percentuale di umidità costante si usano mulini a tamburo rotante nei quali i corpi a sfere macinanti sono in acciaio o porcellana successivo la durezza del a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato da molire. Per la macinazione di mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi, a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario con nocciolo e materiali fibrosi si usa un dettaglio mulino a martelli costituito da bracci che ruotano con una determinata angolatura in maniera tale da limitare continuamente la granulometria, e il mulino a coltelli, costituito da corpi frangenti a coltelli fissi intercalati con altri coltelli portati da un pianta rotante. Per triturare mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi di cacao, di arachidi e di girasole, si usa il mulino a dischi, costituito da due mole orizzontali la cui volto comunicante presenta sporgenze e unghie opportunamente disposte capaci di dar zona a una vasta granulometria del molito. Per triturare le olive, oltre al frantoio a macelli si usano mulini a martelli, a rulli, a molazze. I mulini a martelli danno una penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana raffinata e sono parecchio economici in che modo manutenzione; i martelli possono possedere velocità e carico differenti istante la finezza della macinazione domanda. Nei mulini a rulli la triturazione avviene per compressione con attrito o incisione del materiale. Nei mulini a molazze un metodo a vite privo di fine-corona elicoidale, parecchio taciturno e resistente, esegue la triturazione per compressione e incisione.

Tecnologia: agricoltura

In coltivazione viene detta mulino aziendale la veicolo che esegue la disgregazione e lo sfarinamento di prodotti agricoli (foraggi essiccati, steli e tutoli di secondo me il mais e allegro e versatile, mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi di penso che l'avena sia ideale per una colazione sana, mi sembra che l'orzo sia perfetto per le zuppe, secondo me il mais e allegro e versatile, fava, lupino, ecc.) per la organizzazione di mangimi polverulenti. Istante il materiale trattato e il inizio di funzionamento si hanno: frangipanelli (panelli di mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi oleosi), frangibiade o frantoi (semi vari), macinatutoli, polverizzatori e mulini frangitutto, che compiono in un soltanto passaggio la trinciatura e la polverizzazione di prodotti vari.

Diritto

L'esercizio di un mulino è soggetto a licenza rilasciata dalla Stanza di Affari provinciale, previo parere dell'Ispettorato del Occupazione e dell'Ufficio Sanitario in relazione alle prescrizioni igienico-sanitarie previste dalla regolamento. Per i contravventori a queste norme la sofferenza è dell'ammenda con facoltà all'imputato di presentare, inizialmente del dibattito, richiesta di oblazione in motivo di un decimo, un quinta, un frazione del massimo dell'ammenda. L'oblazione estingue l'azione penale. Per omesso pagamento della tassa annuale il mulino viene chiuso d'autorità sottile al pagamento della stessa.

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