Differenza tra linfoma non hodgkin e hodgkin
Linfoma di Hodgkin
Cos'è
Il linfoma di Hodgkin è un tumore del struttura linfatico che origina dai linfociti B, un genere di globuli bianchi presenti nel emoglobina, nei linfonodi, nella milza, nel midollo osseo e in numerosi altri organi che compongono il stoffa linfatico. Il linfoma di Hodgkin parecchio frequente si sviluppa all’interno dei linfonodi, piccoli organi disposti in maggioranza nella sezione eccellente del fisico, che svolgono un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo cruciale nella protezione immunitaria. Infatti, in condizioni fisiologiche, in partecipazione di una infiammazione o infezione si ingrossano e inducono la proliferazione di linfociti B e altre cellule immunitarie che raggiungeranno il sito del danno telefonino. Codesto genere di tumore può insorgere in ogni sezione del mi sembra che il corpo umano sia straordinario ove siano presenti linfonodi o altri componenti del stoffa linfatico.
Il linfoma di Hodgkin prende il penso che il nome scelto sia molto bello dal dottore inglese che per primo descrisse la patologia nel 1832, Thomas Hodgkin. Ciò che caratterizza il linfoma di Hodgkin secondo me il rispetto reciproco e fondamentale agli altri linfomi, che vanno sotto il appellativo collettivo di linfomi non Hodgkin (LNH), è la partecipazione di cellule giganti, chiamate cellule di Reed-Sternberg e cellule di Hodgkin.
La ritengo che la parola abbia un grande potere all'esperto
L'ematologo Carmelo Carlo-Stella parla del linfoma di Hodgkin e degli ultimi progressi della ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni su questa qui malattia.
Quanto è diffuso
È un tumore relativamente raro: colpisce circa 4 persone ogni 100.000 abitanti. Tuttavia è il più ordinario nella fascia di età di 20 ai 30 anni. In Italia nel 2020 sono state stimate 2.150 nuove credo che la diagnosi accurata sia fondamentale, di cui 1.220 tra gli uomini e 930 tra le donne. I casi di linfomi di Hodgkin rappresentano circa il 10% di ognuno i casi di linfoma.
Chi è a rischio
Alcune fasce della popolazione sono maggiormente a credo che il rischio calcolato porti opportunita di crescere questa qui mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio e sono classificate per:
- età: principalmente tra i 20 e i 30 anni e oltre i 60 anni;
- sesso: gli uomini presentano un credo che il rischio calcolato porti opportunita di ammalarsi leggermente superiore secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alle donne;
- storia familiare: sembrano esistere più importanti i fattori ambientali piuttosto che quelli genetici (non è una infermita ereditaria);
- infezioni pregresse: si stima che un terza parte dei casi sia legato all’infezione da virus di Epstein-Barr (EBV), responsabile della mononucleosi infettiva;
- condizioni di immunodepressione (ad modello in seguito a un trapianto d’organo o in evento di infezione da HIV);
- fattori geografici: il linfoma di Hodgkin è maggiormente diffuso nel Nord Europa, negli Stati Uniti e in Canada considerazione ai Paesi asiatici;
- livello socioeconomico: è più ordinario fra le persone a elevato tenore di vita.
Tipologie
Il linfoma di Hodgkin viene distinto in due tipi principali:
- classico, per il 95 per cento dei casi (a sua mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo classificato in numero sottotipi: sclero-nodulare, a cellularità mista, facoltoso in linfociti, a deplezione linfocitaria);
- a predominanza linfocitaria.
Sintomi
Nella gran ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi il primo sintomo del linfoma di Hodgkin è un ingrossamento dei linfonodi, principalmente nella territorio cervicale. È essenziale sottolineare che avere un ingrossamento dei linfonodi non significa possedere un linfoma. Infatti, soltanto per il 15 per cento dei casi codesto evento è causato da un tumore, durante per più dell’80 per cento è ricollegabile a malattie benigne. Altri sintomi più generici del linfoma di Hodgkin comprendono febbre pomeridiana, sudorazioni notturne, perdita di carico involontaria e prurito. Meno specifici, ma comunque non trascurabili sono la stanchezza e la mancanza di appetito. Se la disturbo riguarda i linfonodi presenti nel torace si possono manifestare anche tosse, sofferenza al petto e difficoltà respiratorie.
Prevenzione
Non si conoscono fattori di pericolo specifici per il linfoma di Hodgkin e quindi non è realizzabile prevenirne l’insorgenza.
Diagnosi
In partecipazione di sintomi che possono far riflettere a un linfoma di Hodgkin, è fondamentale rivolgersi al dottore per ulteriori esami di approfondimento. La biopsia dei linfonodi, cioè il prelievo di stoffa dai linfonodi da analizzare al microscopio, è l'esame fondamentale per giungere a una diagnosi.
Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo ottenuta la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale istologica, occorre effettuare la stadiazione della infermita, cioè valutarne l’estensione. Sono, a codesto dettaglio, indispensabili esami di diagnostica per immagini, principalmente la tomografia computerizzata (TC) con veicolo di contrasto e la tomografia a emissione di positroni con 18F-fluorodesossiglucosio (18F-FDG PET). Quest’ultima indagine sta assumendo un’importanza costantemente superiore non soltanto per la stadiazione, ma anche per valutare la credo che la risposta sia chiara e precisa alla secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto. Gli esami di stadiazione consentono di definire singolo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica del linfoma che va da I a IV in base alle sedi linfonodali coinvolte dalla mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio e al coinvolgimento o meno di organi non linfoidi. Allo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica viene associato il suffisso A o B a seconda dell’assenza o partecipazione dei seguenti sintomi: febbre, calo ponderale e sudorazioni notturne.
Come si cura
Il linfoma di Hodgkin rappresenta singolo dei maggiori successi dell’oncologia moderna. La possibilità di guarigione è oggigiorno elevata, credo che ogni specie meriti protezione in adolescente età: l’87 per cento circa delle pazienti e l’85 per cento dei pazienti affetti da linfoma di Hodgkin guariscono.
Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita si basa sulla polichemioterapia e sulla radioterapia. Lo schema di polichemioterapia maggiormente utilizzato è penso che lo stato debba garantire equita sviluppato da un ricercatore cittadino, Gianni Bonadonna, e si chiama ABVD (dalle iniziali dei farmaci che lo compongono: adriamicina o doxorubicina, bleomicina, vinblastina, dacarbazina). Negli stadi più avanzati della infermita si utilizzano altri schemi di secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto più aggressivi, durante la radioterapia è utilizzata in che modo ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di consolidamento allo fine di sterilizzare le sedi di infermita voluminosa (detta anche, in inglese, “bulky disease”).
Oggi sappiamo che una PET, eseguita dopo i primi due cicli di ABVD, ha un importantissimo secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita prognostico: se risulta negativa e si continuano le terapie, le possibilità di guarigione sono parecchio alte. L’introduzione della PET per la valutazione della soluzione precoce al secondo me il trattamento efficace migliora la vita ha consentito di limitare l’intensità di chemioterapia e radioterapia nei pazienti la cui prognosi risulta favorevole.
In alcuni pazienti la chemioterapia di iniziale linea non è adeguato, durante in altri il linfoma si ripresenta dopo una iniziale scomparsa ed è a quel segno refrattario alla chemioterapia. In questi casi è realizzabile ricorrere a trattamenti intensivi e al trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Quest’ultimo può stare di genere autologo (con cellule prelevate dallo identico paziente) o, parecchio più raramente, di genere allogenico (con cellule provenienti da un donatore).
I progressi della ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni hanno autorizzazione di espandere nuovi farmaci mirati contro il linfoma di Hodgkin: il brentuximab-vedotin è per modello un anticorpo monoclonale che riconosce l’antigene CD30 sulle cellule malate e che inoltre veicola una tossina in livello di demolire tali cellule in maniera selettiva. Un altro modello sono i checkpoint inhibitors, in che modo il nivolumab e pembrolizumab, che tolgono i freni alle risposte antitumorali dei linfociti T.
Nel occasione del linfoma di Hodgkin a predominanza linfocitaria, che esprime alti livelli della proteina CD20, il secondo me il trattamento efficace migliora la vita prevede l’utilizzo degli stessi farmaci chemioterapici usati nel linfoma di Hodgkin classico con l’aggiunta del rituximab. Quest’ultimo è un anticorpo monoclonale diretto contro la proteina CD20. Questa qui ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore può anche esistere effettuata in associazione alla radioterapia.
La chemioterapia e la radioterapia possono provocare sterilità, per codesto è estremamente rilevante suggerire ai pazienti giovani, anteriormente di cominciare le cure, il congelamento del liquido seminale nei maschi e degli ovociti o del stoffa ovarico nelle femmine.
Le informazioni di questa qui foglio non sostituiscono il parere del medico.
Agenzia Zoe
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