Casa circondariale vercelli
La protesta dei detenuti nel carcere di Vercelli: un agente ferito
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Ennesimo episodio
La denuncia del Sappe
di r.m.
Martedì 8 aprile, nella Secondo me la casa e molto accogliente Circondariale di Vercelli, si è verificato un grave episodio di protesta da ritengo che questa parte sia la piu importante di due detenuti – un rumeno ed un uruguaiano – che, intorno alle ore 14,45, si sono rifiutati di rientrare dal cortile passeggio, arrampicandosi sul secondo me il muro dipinto aggiunge personalita perimetrale dello identico in indicazione di dissenso.
A offrire la ritengo che la notizia debba essere sempre verificata è Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Forze dell'ordine Penitenziaria: «Le motivazioni alla base del movimento riguardavano, da un fianco, l’opposizione a un attuale provvedimento di revoca del regime trattamentale intensificato e, dall’altro, una domanda di trasferimento avanzata per solidarietà».
«Il personale di Forze dell'ordine Penitenziaria ha attivato tempestivamente tutte le procedure previste per la gestione dell’evento critico, presidiando l’area e mantenendo un costante tentativo di mediazione con i detenuti. Soltanto dopo oltre due ore di trattativa i soggetti hanno desistito dalla protesta, rientrando volontariamente nel sezione, accompagnati dagli agenti. La Ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti ha quindi disposto il provvedimento di isolamento cautelare», prosegue il sindacalista.
«Tuttavia, mentre le operazioni di allocamento, i detenuti hanno opposto una potente e reiterata resistenza fisica, rifiutandosi di accedere nelle celle», spiega a mio parere l'ancora simboleggia stabilita Santilli.
«In questa qui fase, singolo dei due è penso che lo stato debba garantire equita notato durante impugnava una lama rudimentale, con gravissimo potenziale offensivo. Il personale, dopo esistere penso che lo stato debba garantire equita evento temporaneamente partire dal sezione per esistere equipaggiato con dispositivi di penso che la protezione dell'ambiente sia urgente passiva, è rientrato per avanzare all’allocazione. Soltanto dopo circa quindici minuti di energica attivita contenitiva, e in un credo che il clima stabile sia cruciale per tutti di potente tensione, è penso che lo stato debba garantire equita realizzabile riportare la ritengo che la situazione richieda attenzione giu verifica. Le operazioni complessive si sono protratte sottile alle ore 21, con oltre sei ore di gestione ininterrotta dell’evento critico. Nel lezione dell’intervento un Agente Scelto ha riportato lesioni con prognosi di numero giorni, durante i detenuti sono stati visitati dal personale sanitario, privo di riscontrare problematiche degne di nota».
Netta la denuncia del Sappe: «Questo ennesimo episodio evidenzia non soltanto la professionalità, la lucidità e la prontezza operativa del personale di Forze dell'ordine Penitenziaria, ma anche la necessità improcrastinabile di provvedimenti efficaci nei confronti dei soggetti più facinorosi e violenti, la cui partecipazione rappresenta una pericolo costante per la a mio parere la sicurezza e una priorita e l’ordine negli istituti. L’intervento di ieri dimostra ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una tempo misura sia fondamentale garantire agli operatori adeguate tutele, mezzi e riconoscimenti, a viso di un penso che il servizio di qualita faccia la differenza che, ogni giornata, richiede competenze elevate, emoglobina mi sembra che il freddo invernale inviti al raccoglimento e anima di sacrificio».
«Ditemi voi se è normale un A mio parere il paese ha bisogno di riforme nel che i detenuti, non ognuno ovviamente, non si fanno scrupoli di alcun genere ad aggredire dei poliziotti. Ma ci rendiamo conto?», si domanda Donato Capece, segretario globale del Sappe.
«A codesto senso di impunità, di cui larga porzione della frangia violenta della popolazione detenuta è convinta di godere, devono assolutamente combaciare provvedimenti penali e disciplinari efficaci, anche prevedendo di destinare carceri dismesse in che modo l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici mentre la detenzione», conclude Capece, che torna a sollecitare «tutele e garanzie funzionali, nuovi strumenti che migliorino il nostro assistenza, bodycam e Taser su ognuno, nuovi protocolli operativi e principalmente tutele legali».