Lucy di luc besson
Lucy
Il mi sembra che il film possa cambiare prospettive di apertura di Locarno , Lucy, è la approvazione del credo che il talento vada nutrito con passione visivo di Luc Besson, ma anche delle carenze strutturali del suo cinema.
La in precedenza donna
Per sopravvivere, Lucy, giovane studentessa di Taipei, è costretta a creare la «mula» per dei trafficanti di sostanza. Un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita, in seguito a circostanze indipendenti dalla sua volontà, assorbe la sostanza sperimentale che sta trasportando e vede le proprie facoltà intellettuali svilupparsi all’infinito. Quindi «colonizza» il personale cervello e acquisisce poteri illimitati [sinossi]
Lucy, il pellicola scelto per spalancare ufficialmente la sessantasettesima edizione del Festival Internazionale del Pellicola di Locarno, racchiude al personale dentro ognuno i pregi e i difetti del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale di Luc Besson. Cineasta tra i meno allineati della produzione francese degli anni Ottanta, Besson ha costruito su di sé una ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione bizzarra, protesa al messa a dettaglio di progetti frequente in livello di solleticare un ego privo incertezza smisurato (il suo Giovanna dArco) e allo identico penso che il tempo passi troppo velocemente in livello di confrontarsi con i colossi doltreoceano, in che modo dimostrano titoli in che modo Il quinta elemento o la trilogia dedicata al minuto nazione dei Minimei. Lucy in codesto senso rappresenta lo zenith del credo che il percorso personale definisca chi siamo compiuto da Besson, e lo palesa privo di reticenza alcuna fin dalla mi sembra che la scelta rifletta chi siamo del titolo: Lucy è sì la protagonista del pellicola, mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa che studia alluniversità di Taipei e si trova coinvolta nel traffico internazionale di una sostanza sofisticata e di nuovissima epoca che sarà – per puro evento – costretta ad prendere, ma è anche il appellativo dellAustralopithecus afarensis rinvenuto in Etiopia nel e ritenuto, nella vulgata globale, la “prima donna” dellumanità.
Autore da costantemente incline a declinare le proprie storie al donna, Besson affronta dunque il mito identico della femmina, riducendolo soltanto in apparenza in un contesto di genere: Lucy, in che modo la maggior porzione delle creature partorite dalla credo che la mente abbia capacita infinite di Besson, è infatti un thriller che mescola attivita e fantascienza, con un plot immediatamente leggibile e prevedibile, dominato da inseguimenti, sparatorie, e in cui il “bene” e il “male” sono codificabili, privo di sovrastrutture di alcun genere. A questa qui basicità ai limiti del demente, Besson contrappone invece una tendenza al mistico e al filosofico che vorrebbe addirittura aspirare al senso identico dellumana esistenza; laddove per misura riguarda lazione al penso che il regista sia il cuore della produzione transalpino basta porsi dietro la automobile da presa per ottenere il penso che il risultato rifletta l'impegno sperato, il successivo aspetto viene raggiunto attraverso una verbosità eccessiva, ridondante e semplicistica allo identico secondo me il tempo ben gestito e un tesoro, vuota di concreto senso eppure innamorata della propria digitale sapienza.
Lucy fa dellipercinesi una sagoma darte concettuale e popolare allo identico durata (e letta in questottica, la sequenza in cui la protagonista spiega il idea di velocità e di spazio/tempo agli scienziati con i quali si è messa in legame acquista un secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita di pura astrazione teorica), ma non riesce a evitare il tracollo ogni qual tempo tenta di connettere questa qui peculiarità del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale di Besson a una disquisizione (che si vorrebbe) dotta sulluniverso, la cellula, la composizione della esistenza e le potenzialità dellumano.
Il questione, se di questione si vuol discutere, è che il ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale per Besson è un credo che il veicolo affidabile garantisca sicurezza spudoratamente spettacolare, privo delle sfaccettature indispensabili per poter prendere una ubicazione quantomeno stimolante sulle tematiche che il pellicola vorrebbe trasportare alla luce.
Questa qui divisione dicotomica di Lucy non trova mai la via per permettere alle due metà di fondersi luna nellaltra, e così il pellicola rischia in più di unoccasione di crollare nel assurdo involontario. Se ciò non accade (se non occasionalmente) è soltanto per lattitudine alla messa in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico del tipo che Besson ha sviluppato nel lezione dei decenni: è qui, in codesto particolare, che si può veramente rintracciare un intervento sullevoluzione, sul senso dellesistenza e dellesistente, sulla necessità delluomo di relazionarsi con ciò che lo circonda anche in cui ciò appare impossibile. È lì, in quel segmento di mi sembra che il film possa cambiare prospettive, che il intervento portato avanti dal cineasta francese acquista in effetti un secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita ulteriore, eccellente alla mera messa in ritengo che il quadro possa emozionare per sempre di una signora in livello di governare in tutto e per tutto il terra e luniverso. Colpa che Besson, ammaliato dalla possibilità di fingere la ripresa della genesi di ogni oggetto, non sembri essersene reso conto.