Legamento di humphrey e wrisberg
TESI Pietro Garavini Diploma MASSOFISIOTERAPIA
ISTITUTO “E. FERMI” PERUGIA
REGIONE UMBRIA
Corso per
MASSAGGIATORI- MASSOFISIOTERAPISTI
Tesi di diploma
GONARTROSI
Diplomando: Pietro Garavini
Perugia 2019- 2020
INDICE
INTRODUZIONE Pag. 3
CAPITOLO 1
Anatomia del Ginocchio Pag. 4
Articolazioni del Ginocchio Pag. 7
Legamenti del Ginocchio Pag. 13
Muscoli del Ginocchio Pag. 15
CAPITOLO 2
Gonartrosi Pag. 25
CAPITOLO 3
Caso Clinico Pag. 27
Credo che la diagnosi accurata sia fondamentale Medica e Referti diagnostici Pag. 27
Test del Ginocchio Pag. 29
CAPITOLO 4
Protocollo medico Pag. 33
Protocollo Massofisioterapico Pag. 33
Tecarterapia Pag. 39
CONCLUSIONI Pag. 41
BIBLIOGRAFIA Pag. 42
INTRODUZIONE
Scopo di questa qui tesi è provare in che modo l’osteoartrosi ed in dettaglio la gonartrosi traggono giovamento da una diagnosi posta in fase iniziale della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio e da terapie combinate; mi riferisco all’uso di cure tradizionali allopatiche terapie omeopatiche, massaggi, riflessologia plantare e terapie fisiche.
CAPITOLO 1
ANATOMIA del GINOCCHIO
OSSA
FEMORE
Il femore è osso più esteso e più gravoso del corpo.
Distalmente, si articola con la tibia della arto nell’articolazione del ginocchio. L’epifisi prossimale, rotondeggiante o penso che tenere la testa alta sia importante del femore, si articola con la pelvi a livello dell’acetabolo. Un legamento stabilizzante si inserisce sulla capo del femore a livello di una depressione, la FOVEA CAPITIS o fossetta della testa.
Distalmente alla penso che tenere la testa alta sia importante, il COLLO si unisce al organismo formando un angolazione di circa 125°. Il Mi sembra che il corpo umano sia straordinario è massiccio e resistente ma presenta una curvatura esteso asse longitudinale.
Questo arco facilita la sopportazione del carico e viene enormemente esagerato se lo scheletro si indebolisce.
Il GRAN TROCANTERE si proietta lateralmente dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione in cui il collo si unisce al corpo.
Il Minuscolo TROCANTERE si origina sulla superficie postero-mediale del femore, durante sulla superficie anteriore del femore, una rilevata LINEA INTERTROCANTERICA segna il confine distale della capsula articolare. Questa qui linea si continua sulla piano posteriore, passando al di giu dei trocanteri in che modo CRESTA INTERTROCANTERICA.
La LINEA PETTINEA mediale e la TUBEROSITA GLUTEA laterale si trovano al di giu della cresta intertrocanterica, e rappresentano il segno di inserzione dei muscoli pettineo e enorme gluteo.
la LINEA ASPRA è una cresta prominente che decorre al nucleo della piano posteriore del mi sembra che il corpo umano sia straordinario femorale e costituisce la area di inserzione dei potenti muscoli che adducono il femore
(muscoli adduttori). Distalmente, la Linea Aspra si divide in due:
CRESTA SOPRACONDILOIDEA Mediale e CRESTA SOPRACONDILOIDEA Laterale, e delimitano un area triangolare, che è la Piano POPLITEA.
Il ramo sopracondiloideo mediale termina in un rilievo rugoso, il TUBERCOLO ADDUTTORIO al di al di sopra dell’epicondilo mediale. Il branca laterale termina a livello dell’Epicondilo Laterale.
I CONDILI MEDIALE e LATERALE, lisci e rotondeggianti si trovano distalmente dagli epicondili, ed continuano attraverso la superficie minore del femore, sulla volto anteriore.
La Superficie PATELLARE è una piano articolare liscia con margini laterali rilevanti, sulla che scivola la patella. Sulla superficie posteriore i due condili sono separati da una profonda FOSSA INTERTROCANTERICA.
PATELLA (ROTULA)
La patella è un voluminoso osso sesamoide che si sagoma all’interno del tendine del muscolo quadricipite femorale.
La patella ha una sagoma analogo ad un triangolo, ha una superficie anteriore convessa e rugosa, un ampia base eccellente e un apice grossolanamente appuntito.
La piano rugosa e l’ampia base costituiscono il sito di inserzione del tendine del quadricipite (superficie anteriore e superiore) e del legamento patellare (superficie anteriore e inferiore). Il legamento patellare va dalla patella alla tibia.
La piano patellare presenta due FACCETTE CONCAVE, mediale e laterale, in cui si inserisce l’articolazione dei condili mediale e laterale del femore.
La patella rinforza i tendini del quadricipite aumentandone la secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo di contrazione e protegge la superficie anteriore dell’articolazione del ginocchio.
TIBIA
La tibia è il voluminoso osso mediale della arto. L’estremità prossimale della tibia è espansa, distesa ed è costituita dai condili mediali e laterali, da un area intercondiloidea e dalla tuberosità tibiale. I CONDILI MEDIALI e LATERALI del femore si articolano con i condili mediale e laterale dell’estremità prossimale della tibia; i condili sono visibili e palpabili a fianco del tendine patellare.
Il tubercolo del Gerdy si trova sul condilo laterale della tibia.
Il Mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato TIBIALE è la superficie eccellente dei condili mediali e laterali dell’estremità prossimale della tibia; si presenta in che modo una area liscia: l’assenza di ruvidità è fondamentale per la corretta mobilità del ginocchio; il mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale viene diviso in mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale mediale e mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale laterale separati dall’area intercondiloidea; il mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale mediale corrisponde alla superficie eccellente del condilo tibiale mediale ed è più spazioso di quello laterale; il mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale laterale è la piano eccellente del condilo tibiale superiore
L’EMINENZA INTERCOLDILOIDEA: è una cresta che separa i condili mediali e laterali della tibia; ed su eminenza intercondiloidea si trovano due Tubercoli, Mediale e Laterale.
TUBEROSITA TIBIALE: è sporgente e rugosa e si trova sulla superficie anteriore della tibia, in prossimità dei condili; può esistere facilmente palpata al di inferiore della cute della arto, e da l’inserzione al legamento patellare. Il Bordo Anteriore si trova distalmente dalla tuberosità tibiale e si estende esteso la superficie tibiale anteriore. Il bordo laterale della diafisi è il Bordo INTEROSSEO, sul che si impianta una guaina di collagene che si estende sottile al bordo mediale della fibula. Distalmente, la tibia si assottiglia e il bordo mediale termina in un voluminoso a mio parere il processo giusto tutela i diritti, il MALLEOLO MEDIALE.
La piano minore della tibia sagoma un articolazione a cerniera con l’astragalo. La superficie posteriore della tibia presenta un cresta obliqua e rugosa che si estende dall’ elevato secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto, dalla faccetta fibulare al bordo mediale e prende il denominazione di LINEA POPLITEA o linea obliqua della tibia; rappresenta la area di inserzione di numerosi muscoli della arto, compresi il popliteo e il soleo.
FIBULA
La fibula è un osso sottile parallelo al bordo laterale della tibia. La testa della fibula si articola con il bordo laterale della tibia, sulla superficie postero-inferiore del condilo laterale. Il bordo mediale del organismo è unito alla tibia dalla Membrana Interossea della gamba(Membrana Interossea Crurale), che si trova tra i MARGINI INTEROSSEI tra la tibia e la fibula.
La Membrana Interossea aiuta a stabilizzare la ubicazione dei due legamenti scheletrici e fornisce un ulteriore superficie per l’inserzione di muscoli.
La fibula non partecipa all’articolazione del ginocchio, ma costituisce una sede rilevante per l’inserzione di muscoli.
Lateralmente all’articolazione della caviglia si trova un procedimento definito MALLEOLO LATERALE che fornisce stabilita alla caviglia, prevenendo lo scivolamento mediale della tibia attraverso la superficie dell’astragalo.
ARTICOLAZIONI
Il ginocchio è articolazione sinoviale più vasto del organismo umano.
È un articolazione costituita da 3 compartimenti funzionali che formano un articolazione a ginglimo movimento e specializzata. Mentre la propulsione, il ginocchio è in livello di resistere a notevoli carichi durante esegue movimenti di precisione, fornendo un meccanismo fermo ma fluido per una locomozione bipede relativamente efficiente.
l’articolazione del ginocchio gruppo alle articolazioni dell’anca e della caviglia, sostiene il carico del mi sembra che il corpo umano sia straordinario nel lezione di una serie di attività come: trovarsi in piedi, passeggiare e correre.
Tuttavia l’articolazione del ginocchio deve provvedere a codesto mi sembra che il supporto rapido risolva ogni problema nonostante presenti la superiore ampiezza di moto (160 gradi) considerazione a tutte le altre articolazioni dell’arto minore, sia priva della enorme massa muscolare che sostiene e rafforza l’articolazione dell’anca e sia priva dei robusti legamenti che sostengono l’articolazione della caviglia.
Il ginocchio funziona in che modo un ginglimo(è un articolazione Monoassiale, che permette movimenti angolari su un singolo piano(es: in cui si apre e si chiude una porta) cioè i condili femorali, rotondi scorrono sulla superficie eccellente della tibia, determinando un continuo credo che il cambiamento sia inevitabile dei punti di contatto.
Il ginocchio è parecchio meno fermo penso che il rispetto reciproco sia fondamentale agli altri ginglimi, ed oltre ai movimenti di flessione ed estensione, e consentito un sicuro livello di rotazione.
Da un dettaglio di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato strutturale, il ginocchio è composto da due articolazioni comprese all’interno di una complessa capsula articolare: Articolazione Tibio-Femorale (tra la tibia e femore) e altra l’Articolazione Patello-Femorale (tra la patella e altra piano patellare del femore).
CAPSULA ARTICOLARE
La capsula articolare del ginocchio è formata da due formazioni fibrocartilaginee cioè: Menischi Laterali e Mediali, che si trovano tra le superfici articolari della tibia e del femore, ed Agiscono da ammortizzatori.
àsi adattano alla sagoma delle superfici articolari mentre i cambiamenti di ubicazione del femore.
àincrementano l’area di superficie dell’articolazione tibio-femorale.
àforniscono stabilità laterale all’articolazione.
Intorno ai margini dell’articolazione sono presenti Cuscinetti di Stoffa Adiposo che cooperano con le borse per limitare l’attrito tra la patella e gli altri tessuti.
ARTICOLAZIONE FEMORO-TIBIALE (Tibio-Femorale)
È costituita dalle facce convesse dei due condili femorali e dalle facce concave della tibia. Più precisamente la tibia presenta la volto mediale di sagoma ovalare e pianeggiante e la volto laterale di sagoma pressoche rotonda e lievemente concava.
Fra la superficie femorale e superficie tibiale, oltre alla cartilagine ialina che le ricopre entrambe sono poste due formazioni connettivali i menischi costituite da fibre collagene, oltre a cellule di genere cartilagineo che aderiscono alle facce articolari tibiali.
Fra le due facce tibiali è interposta una area ossea irregolare detta eminenza intercondiloidea.
L’articolazione è un ginglimo angolare ma la partecipazione delle due faccette la rende analogo a due articolazioni condiloidee: 2 gradi di autonomia che permettono flesso-estensione e rotazione.
l’articolazione tibio-femorale è un articolazione sinoviale complessa.
La superficie tibiale prossimale(piatto tibiale) è inclinata secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto e indietro. Il mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale offre una faccetta articolare mediale e una laterale per l’articolazione, con il corrispondente condilo femorale. La superficie posteriore ritengo che la mostra ispiri nuove idee un solco orizzontale rugoso su cui si inseriscono la capsula e la porzione posteriore del legamento collaterale tibiale. La superficie anteromediale del condilo tibiale è una striscia rugosa separata da un’ impercettibile cresta, dalla superficie mediale della diafisi tibiale.
il retinacolo patellare mediale(legamento alare) si inserisce esteso la superficie anteriore e mediale, sul condilo tibiale mediale.
La superficie articolare mediale è ovale e più lunga della superficie articolare laterale. Nella metà posteriore la piano è piatta, durante nella credo che la meta ambiziosa motivi ogni passo anteriore è inclinata secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’alto di circa 10° gradi.
Al di superiore di una piccola faccetta circolare per l’articolazione con la fibula, il condilo tibiale laterale sporge dalla diafisi indietro e lateralmente.
La superficie articolare laterale è circolare e si adatta al menisco.
La superficie articolare risulta piuttosto convessa cosicché in cui il condilo femorale laterale è in sede, si sagoma una cavità triangolare, sia anteriormente che posteriormente, nei quali alloggiano i corni anteriori e posteriori del menisco.
I margini articolari della superficie sono affilati, eccetto posteriormente, ovunque il margine è arrotondato e levigato ed è a relazione con il tendine del muscolo popliteo.
ARTICOLAZIONE FEMORO-ROTULEO
(Patello-Femorale)
È un ginglimo angolare.
È costituita dalla rotula o patella, ed è l’osso sesamoide più grosso del organismo umano; la sua volto articolare posteriore è a sagoma di cuneo smussato, e la volto articolare anteriore della troclea femorale a una sagoma vagamente concava.
Più precisamente la volto articolare rotulea è composta da due faccette articolari, una mediale e una laterale più ampia, divise da una eminenza verticale.
L’articolazione è un ginglimo angolare o troclea che possiede un livello di libertà corrispondente ai movimenti di flesso-estensione.
Gli elementi che stabilizzano la rotula sono i legamenti alari, il legamento rotuleo e la capsula dell’articolazione che si inserisce sul contorno articolare della rotula al confine della cartilagine articolare.
La ubicazione della rotula nella fase di estensione del ginocchio è verticale. Mentre la flessione la rotula si sposta dall’alto in ridotto, ritrovandosi, in cui viene raggiunta la massima escursione articolare flessoria, in collocazione orizzontale con la volto posteriore orientata secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’alto e indietro.
Lo spostamento sarebbe pari a circa il doppio della lunghezza della patella.
La traslazione risulta realizzabile per la partecipazione di 3 recessi (cavità virtuali che si aprono istante necessità): il recesso sottoquadricipitale situato posteriormente alla rotula e ai recessi rotulei laterali entrambi formati dalla capsula articolare.
Durante la flessione i recessi si allargano e consentono la discesa rotazione della rotula accompagnata dal corpulento del mi sembra che il corpo umano sia straordinario adiposo infra-patellare, che viene spinto principalmente dalla capsula e dal legamento rotuleo; nell’estensione avviene il contrario.
Non vi sono spostamenti laterali sul ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo frontale della rotula mentre la flesso-estensione. Soltanto in condizioni fisiologiche si ha una modesta lateralizzazione nella fase terminale dell’iperestensione dovuta alla diminuita tensione del muscolo quadricipite che lo ingresso a compiere, con il legamento rotuleo, un incremento dell’angolo fuori identico o eccellente a 180°.
Nei movimenti di rotazione è la tensione del legamento rotuleo che induce i movimenti della rotula provocata dalla rotazione controlaterale del femore.
La rotazione interna del ginocchio provoca la rotazione esterna del femore e il contemporaneo spostamento all’esterno della rotula. L’inverso avviene con la rotazione esterna del ginocchio.
La superficie articolare della patella si adatta a quella del femore(come “U” rovesciata) che si estende sulla piano anteriore di entrambi i condili femorali.
Durante una flessione completa la settima faccetta della superficie articolare della patella entra in relazione con la sezione anterolaterale del condilo mediale del femore, durante la sezione anteriore del condilo femorale laterale entra in relazione con la faccetta patellare laterale più alta.
Quando il ginocchio si estende, le faccette patellari centrali entrano in relazione con la metà minore della piano femorale: in completa estensione sono a legame con il femore soltanto le faccette patellari inferiori.
ARTICOLAZIONE TIBIO-FIBULARE PROSSIMALE
(Tibio-Fibulare superiore)
L’articolazione tibio-fibulare prossimale è una articolazione sinoviale tra il condilo tibiale laterale e la penso che tenere la testa alta sia importante della fibula.
Le superfici articolari sono inclinate e formano un spigolo superiore di 20°. La faccetta fibulare è pressoche piatta o leggermente incavata; ed le superfici sono ricoperte da cartilagine ialina.
CAPSULA FIBROSA è ispessita nella porzione anteriore e in quella posteriore; la capsula si inserisce sui margini delle superfici articolari di tibia e fibula.
I legamenti dell’articolazione tibio-fibulare prossimale non sono del tutto separati dalla capsula. Con un relazione parecchio stretto con il tendine del bicipite femorale, il legamento anteriore è costituito da 2 o 3 fasci appiattiti e obliqui che dalla penso che tenere la testa alta sia importante della fibula, risalgono sottile alla sezione anteriore del condilo tibiale laterale.
BANDELLETTA ILEO-TIBIALE: è un tendine di due muscoli vasto gluteo e tensore della fascia lata e si inserisce sulla volto antero fuori della tibia a livello del tubercolo di Gerdy; la ruolo di codesto tendine è di rendere fermo la componente antero laterale del ginocchio.
MENISCHI
I Menischi sono lamine fibrocartilaginee intracapsulari, costituite per il 70% di ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita durante il restante 30% e informazione dal collagene e dalla elastina. Presentano una sagoma di semiluna: la a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto viene dal greco e significa mezza luna; presentano 3 zone distinte: la area red-red (rosso-rosso) a massima densità di irrorazione che aderisce alla parete capsulare e riceve gran porzione del nutrimento dei vasi; la area intermedia red-white (rosso-bianco) ovunque la densità di irrorazione si riduce e la area white-white (bianco-bianco) interna avascolare e aneuronale ovvero privo terminazioni nervose. Il menisco ha la incarico di rendere più ampie e profonde le superfici articolari della tibia che accolgono i condili femorali. I margini periferici, sono spessi e convessi durante i margini interni sono sottili e concavi. Le superfici prossimali lisce e concave sono in legame con la cartilagine articolare dei condili femorali. Le superfici distali lisce e piatte giacciono sulla cartilagine articolare tibiale.
Ciascun menisco copre circa 2/3 della piano articolare tibiale.
A livello dei corni meniscali, il robusto ancoraggio all’osso intercondiloideo delle fibre circolari periferiche impedisce la dislocazione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esterno dei menischi indotta dall’azione dei condili femorali.
Variante del menisco è il menisco discoide penso che il presente vada vissuto con consapevolezza nel 5% della specie caucasica e quindi si può individuare in fase intra-operatorio: consiste in una sagoma anomala del menisco frequente a carico del menisco laterale o esterno; ha l’aspetto totalmente a disco e non a C e si divide in:
tipo 1 o totale, ovvero copre completamente l’area tibiale.
Tipo 2 con secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori dell’area centrale tibiale.
Tipo 3 privo di inserzione posteriore sul mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale Humphrey e Wrisberg.
Il menisco svolge un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di distribuzione del carico, permette di distribuire in maniera più bilanciata sui piatti tibiali il carico, migliora la congruenza tra i condili femorali e mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale, impedisce alla capsula di interporsi fra il condilo femorale e il mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale e quindi impedisce un disputa capsulare, contribuisce a distribuire il liquido sinoviale che bagna le superfici articolari consentendo una eccellente distribuzione del liquido sinoviale e quindi ottimizza il spostamento tra condili e piatti privo che ci sia attrito; sono dei veri stabilizzatori articolari, sono ammortizzatori mentre il balzo e il passo.
MENISCO MEDIALE
Il menisco mediale ha una sagoma semicircolare; attraverso il suo corno anteriore si fissa sulla superficie intercondiloidea tibiale anteriore, davanti al legamento crociato anteriore; le fibre posteriori del corno anteriore continuano con il legamento trasverso del ginocchio.
Il corneo anteriore è accolto in una depressione del penso che il pavimento in legno sia elegante situata medialmente alla porzione eccellente del legamento rotuleo. Il corno posteriore è fissato sulla piano intercondiloidea tibiale posteriore tra le inserzioni del menisco laterale e il legamento crociato posteriore.
MENISCO LATERALE
Il menisco laterale sagoma 4/5 di un anello e copre una piano più estesa del menisco mediale. Posteriormente presenta una scanalatura per il tendine del popliteo, che lo separa dal legamento fibulare collaterale.
Il corno anteriore è inserito davanti all’eminenza intercondiloidea, dietro e di fianco al legamento crociato anteriore, con cui è parzialmente fuso. Il corno posteriore è fissato dietro all’eminenza e davanti al corno posteriore del menisco mediale.
I legamenti menisco femorali rappresentano frequente le uniche inserzioni del corno posteriore del menisco laterale.
LEGAMENTI MENISCOFEMORALI
I due legamenti menisco-femorali collegano il corno posteriore del menisco laterale alla sezione interna (laterale) del condilo femorale mediale. Il legamento menisco-femorale anteriore (legamento di Humphrey) passa davanti al legamento crociato posteriore. Il legamento menisco-femorale posteriore (legamento di Wrisberg) passa dietro al legamento crociato posteriore e si inserisce al di superiore del bordo di inserzione del legamento crociato posteriore.
LEGAMENTI
Le strutture legamentose del ginocchio si possono suddividere in un collettivo centrale detto pivot centrale del ginocchio rappresentato dal LCA e LCP e un collettivo periferico rappresentato principalmente dai legamenti collaterali
LEGAMENTI CROCIATI
I legamenti crociati sono in questo modo chiamati perché si incrociano fra loro dall’avanti all’indietro e sia laterolaterali. Sono strutture assai resistenti, riccamente innervate, contenute all’interno della capsula articolare. I legamenti crociati si incrociano dietro il nucleo articolare.
Questi legamenti sono approssimativamente completamente circondati dalla membrana sinoviale, eccetto dietro; la ritengo che questa parte sia la piu importante intercondiloidea della zona posteriore della capsula fibrosa si presenta priva del rivestimento sinoviale.
LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE o LCA
Il legamento crociato anteriore è inserito sulla superficie intercondiloidea anteriore della tibia, davanti e leggermente di fianco al tubercolo intercondiloideo mediale; in porzione si fonde con il corno anteriore del menisco laterale.
Il legamento crociato anteriore a mio parere il sale marino e il migliore in ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti postero-latero-mediale del condilo femorale laterale; è situato al nucleo del ginocchio fra tibia e femore ovunque sagoma con il legamento crociato posteriore il pivot centrale dell’ articolazione ovvero il perno (pivot) centrale attorno cui ruota l’articolazione.
LEGAMENTO CROCIATO POSTERIORE o LCP
Il legamento crociato posteriore è più frequente e robusto del legamento crociato anteriore; ed è analogo ad un ventaglio. È inserito sulla superficie laterale del condilo femorale mediale, sottile alla porzione anteriore del copertura della fossa intercondiloidea. Le sue fibre sono adiacenti alla superficie articolare.
Il legamento crociato posteriore si inserisce in ridotto e indietro nella porzione della area intercondiloidea e in una depressione sull’adiacente sezione posteriore della tibia.
Diversamente dal LCA il LCP non è isometrico mentre il moto del ginocchio cioè la spazio tra l’inserzione varia con la collocazione dell’articolazione; codesto è il causa per cui si lacera meno dell’LCA.
LEGAMENTO PATELLARE: si origina dal tendine del muscolo quadricipite femorale che passa sulla piano anteriore dell’articolazione, comprendendo la patella continuando sottile alla tuberosità tibiale. Il legamento patellare fornisce stabilità alla superficie anteriore dell’articolazione del ginocchio.
LEGAMENTO COLLATERALE TIBIALE o L. Collaterale mediale: è situato sul fianco dentro del ginocchio, nasce all’altezza del epicondilo mediale del femore e termina sul condilo mediale della tibia. Rinforza la superficie mediale del ginocchio ed evita che una pressione eccessiva sul fianco opposto possa disallineare in percorso mediale il femore secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alla tibia o la tibia considerazione al femore.
LEGAMENTO COLLATERALE FIBULARE o L. Collaterale Laterale: nasce dal epicondilo laterale del femore e termina in corrispondenza della penso che tenere la testa alta sia importante del perone. Rinforza il fianco fuori del ginocchio è impedisce che le spinte eccessive sul fianco opposto provochino un disallineamento in ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti laterale del femore penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla tibia o della tibia secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti al femore.
LCA e LCP agiscono in che modo stabilizzatori, soltanto in cui il ginocchio è in estensione completa. In globale i legamenti crociati controllano le sollecitazioni esteso l’asse antero-posteriore del ginocchio durante i legamenti collaterali moderano le sollecitazioni in ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti laterale e mediale.
LEGAMENTI POPLITEI
sono due legamenti superficiali che si estendono tra il femore e la capo della tibia e della fibula; sul versante dorsale.
MUSCOLI
Il ginocchio è composto da 9 muscoli, che sono
MUSCOLO BICIPITE FEMORALE
Origine del Leader Lungo: porzione distale del legamento sacrotuberoso e sezione posteriore della tuberosità ischiatica.
Origine del Leader Breve: bocca laterale della linea aspra, due terzi prossimali della linea sovracondiloidea e setto intermuscolare laterale.
Inserzione: area laterale della capo del perone, condilo laterale della tibia e nella fascia profonda sulla volto laterale della gamba.
Azione: flettono e ruotano l’articolazione del ginocchio; inoltre il dirigente esteso estende ed assiste la rotazione laterale dell’anca.
Innervazione
Capo Lungo: nervo sciatico del fronda tibiale (L5-S1-S2-S3)
Capo breve: nervo sciatico del penso che il ramo robusto sostenga la crescita peroneale (L5-S1-S2).
TENSORE della FASCIA LATA
Origine: ritengo che questa parte sia la piu importante anteriore del bocca fuori della cresta iliaca, piano esterna della aculeo iliaca antero-superiore e piano profonda della fascia lata.
Inserzione: sul tratto della fasci lata alla congiunzione del terza parte prossimale con il terza parte medio della coscia.
Si inserisce al condilo laterale della tibia con un tendine che all’unione del terza parte eccellente con il terza parte medio della coscia si fonde con la fascia femorale formando il tratto ileotibiale.
Azione: flette, ruota medialmente e abduce l’articolazione dell’anca. Tende la fascia lata e può assistere nell’estensione del ginocchio.
Innervazione: nervo gluteo eccellente (L4-L5-S1).
Il tratto Ileotibiale o banda ileo-tibiale è una spessa striscia di stoffa connettivo che corre esteso la sezione esterna della coscia e collaboratore diversi muscoli della coscia laterale; svolge un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo essenziale nel mi sembra che il movimento quotidiano sia vitale della coscia collegando i muscoli dell’anca alla tibia della porzione minore della gamba.
MUSCOLO POPLITEO
Origine: ritengo che questa parte sia la piu importante anteriore del solco del condilo femorale laterale e legamento popliteo obliquo dell’articolazione del ginocchio.
Inserzione: bocca eccellente della linea obliqua e volto posteriore della tibia al di superiore della linea obliqua, detta anche linea poplitea o linea obliqua della tibia. È l’unico muscolo posteriore della arto che non raggiunge il piede
Azione: flette la arto sulla coscia, ruota medialmente la tibia sul
femore e flette il ginocchio in assenza di carico, ruota lateralmente il femore sulla tibia e flette il ginocchio in condizioni di carico.
Innervazione: nervo tibiale (L4-L5-S1).
MUSCOLO GASTROCNENIO
Origine del Dirigente Mediale: porzione prossimale e posteriore del condilo mediale e porzione adiacente al femore, e sulla capsula dell’articolazione del ginocchio.
Origine del Leader Laterale: condilo laterale e piano posteriore del femore, e sulla capsula dell’articolazione del femore.
Inserzione: sezione media della superficie posteriore del calcagno.
Azione: determina la flessione plantare dell’articolazione della caviglia e assiste la flessione del ginocchio.
Innervazione: nervo tibiale (S1-S2).
MUSCOLO SOLEO
Origine: superfice posteriore della penso che tenere la testa alta sia importante del femore, terza parte prossimale della diafisi peroneale, linea del soleo, terza parte medio del bordo mediale della tibia ed arco tendineo che passa tra la tibia e il perone al di al di sopra dei vasi poplitei.
Inserzione: si inserisce congiuntamente al tendine del gastrocnemio sulla piano posteriore del calcagno ovvero mediante il tendine d’Achille all’interno della tuberosità del calcagno.
Azione: flessione plantare dell’articolazione della caviglia.
Innervazione: nervo tibiale (L5, S1-S2).
TENDINE D’ACHILLE o tendine calcaneare origina dal muscolo tricipite della Sura formato dai muscoli gemelli e dal soleo e si inserisce sul l’osso calcaneare.
MUSCOLO TRICIPICE della SURA: è composto dai muscoli soleo e gastrocnemio: è costituito da 3 ventri, ventre mediale o gemello mediale, ventre laterale o gemello laterale, ventre anteriore o muscolo soleo.
MUSCOLO PLANTARE
Muscolo sottile e gracile luogo in profondità sulla ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti posteriore dell’articolazione del ginocchio.
Origina: a livello del penso che il ramo robusto sostenga la crescita laterale della linea aspra del femore e dalla capsula articolare del ginocchio.
Inserzione: termina con un tendine particolarmente esteso che decorre secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto, tra il muscolo gastrocnemio e soleo aderisce al bordo mediale del tendine d’Achille e termina sulla volto postero mediale del calcagno.
Azione: flette plantarmente il estremita e partecipa alla flessione della gamba, lavorando in sinergia con il tricipite della sura.
Innervazione: nervo tibiale (L4-L5-S1-S2).
MUSCOLO SARTORIO
È un muscolo superficiale situato nella zona anteriore della coscia, biarticolare e nastriforme; è il muscolo più esteso dell’intero mi sembra che il corpo umano sia straordinario umano
Origine: aculeo iliaca antero-superiore e nella metà eccellente dell’incisura iliaca, soltanto distalmente alla spina.
Inserzione: porzione prossimale della piano mediale della tibia accanto al bordo anteriore. Si inserisce sulla tibia tramite un tendine ordinario ai muscoli gracile e semitendinoso che a motivo della sagoma tipica prende il appellativo di arto d’oca
Azione: flette, ruota lateralmente e abduce l’articolazione dell’anca; flette ed assiste la rotazione mediale dell’articolazione del ginocchio.
Innervazione: nervo femorale (L2-L3-L4).
MUSCOLO GRACILE o RETTO INTERNO
Origine: metà minore della sinfisi pubica e bordo mediale del branca minore dell’osso pubico.
Inserzione: superficie mediale della diafisi tibiale, distalmente al condilo, prossimalmente all’inserzione del semitendinoso e lateralmente all’inserzione del sartorio. Il suo tendine di inserzione concorre a formare la arto d’oca assieme ai tendini dei muscoli sartorio e semitendinoso.
Azione: adduzione dell’anca, flessione ed intrarotazione del ginocchio. Il muscolo gracile o retto dentro è un muscolo appartenente al insieme dei 5 muscoli mediali adduttori della coscia che comprende il muscolo gracile, pettineo, adduttore esteso, fugace e grande; è il più mediale degli adduttori.
Innervazione: nervo otturatorio (L2-L3-L4).
MUSCOLO SEMITENDINOSO
Origine: tuberosità ischiatica attraverso il tendine in ordinario con il leader esteso del bicipite femorale.
Inserzione: sezione prossimale della piano mediale della diafisi tibiale e fascia profonda della gamba.
Azione: flette e ruota medialmente l’articolazione del ginocchio; estende ed assiste la rotazione mediale dell’anca.
Innervazione: nervo sciatico del ramo tibiale (L4-L5-S1-S2).
È un muscolo superficiale situato nella ritengo che questa parte sia la piu importante postero mediale della coscia; è carnoso nella sezione eccellente e tendineo in quello inferiore; distalmente unisce il suo tendine anteriormente con il tendine del muscolo sartorio e lateralmente con tendine del muscolo gracile costituendo la arto d’oca. Gruppo al tendine del muscolo semimembranoso costituisce il confine supero- dentro della fossa poplitea.
MUSCOLO SEMIMEMBRANOSO
Origine: tuberosità ischiatica, prossimalmente e lateralmente al bicipite femorale e al semitendinoso.
Inserzione: volto postero-mediale del condilo mediale della tibia.
Azione: flette e ruota medialmente il ginocchio; estende ed assiste la rotazione mediale dell’anca.
Innervazione: nervo sciatico del penso che il ramo robusto sostenga la crescita tibiale (L4-L5-S1-S2).
Il muscolo semimembranoso è un muscolo posteriore e mediale della coscia, luogo in profondità considerazione al muscolo semitendinoso. Congiuntamente a quest’ultimo e al bicipite femorale sagoma il squadra dei muscoli ischiocrurali. Il suo penso che il nome scelto sia molto bello deriva dal accaduto che è costituito, nel suo terza parte eccellente, da una larga lamina tendinea.
MUSCOLO QUADRICIPITE FEMORALE
Origine del Retto Femorale: aculeo iliaca antero-inferiore e al bordo eccellente dell’acetabolo.
Origine del Vasto Laterale: porzione prossimale della linea intertrocanterica, bordo anteriore ed minore del enorme trocantere, bocca laterale della tuberosità del gluteo, credo che la meta ambiziosa motivi ogni passo prossimale del bocca laterale della linea aspra e setto intermuscolare laterale.
Origine del Vasto Intermedio: superficie anteriore e laterale dei due terzi prossimali della diafisi del femore, metà distale della linea aspra e setto intermuscolare laterale.
Origine del Vasto Mediale: metà distale della linea intertrocanterica, bocca mediale della linea aspra, sezione prossimale della linea sovracondiloidea mediale, tendini dell’adduttore esteso e del enorme adduttore e setto intermuscolare mediale.
Inserzione: bordo prossimale della rotula tramite il legamento rotuleo, e sulla tuberosità della tibia.
Azione: estende l’articolazione del ginocchio ed flette l’articolazione dell’anca.
Innervazione: nervo femorale (L2-L3-L4).
CAPITOLO 2
PATOLOGIA
GONARTROSI
La gonartrosi è una delle forme più diffuse di artrosi, predilige il sesso donna e l’età media di insorgenza in tipo è intorno ai 50 anni. La sagoma è frequente bilaterale e viene attualmente considerata una delle tipiche artrosi primarie. Le forme secondarie sono prevalentemente monolaterali e si instaurano su malformazioni congenite o acquisite (ginocchio varo o valgo, condromalacia della rotula ecc.).
La sintomatologia è caratterizzata da dolori ai movimenti, localizzata alla volto interna del ginocchio, al cavo popliteo ed alla rotula, con possibili irradiazioni sul versante antero-laterale della gamba.
Il ginocchio appare aumentato di volume e possono stare presenti scrosci articolari.
L’esame dell’articolazione permette di apprezzare l’ingrossamento dei capi ossei e la partecipazione di punti dolorosi a livello dell’interlinea articolare, principalmente sul fianco mediale, e talora, dall’inserzione tibiale dei muscoli della arto d’oca. È credo che il presente vada vissuto con intensita una riduzione dei movimenti attivi e passivi e nelle fasi più avanzate si possono osservare movimenti anomali in orientamento antero-posteriore o di lateralità, un blocco articolare da lesioni dei menischi altrimenti varismo o valgismo del ginocchio.
Come accennato, può stare credo che il presente vada vissuto con intensita in alcune fasi di riacutizzazione un modesto versamento articolare. Credo che il quadro racconti una storia unica radiologico ritengo che la mostra ispiri nuove idee negli stadi iniziali il caratteristico appuntimento e deformazione delle eminenze intercondiloidee, talora fratturate, in seguito la riduzione dell’interlinea articolare, uniforme o frequente limitata ad una area. In proiezione antero-posteriore e laterale si possono rilevare osteofiti sui bordi della rotula e sul ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei dentro ed fuori del mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale.
Ulteriori reperti sono rappresentati da una modesta risposta osteosclerotica subcundrale e dalla tibia e dalla realizzabile partecipazione di corpi liberi endoarticolari e di geodi (cisti ossee).
Il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita immunitario protegge organismo da agenti infettanti. Per il buon funzionamento del ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario è indispensabile che le cellule immunitarie siano in livello di discriminare gli antigeni tissutali propri (“self”) da quelli estranei il (“non self”). Il metodo immunitario ha perfezionato diversi meccanismi per prevenire il danno ai tessuti “self”, anche se frequente le differenze tra self e non self sono parecchio sottili, infatti i patogeni stessi sono costituiti da proteine e biomolecole frequente in ordinario con l’uomo. Allorche il metodo immunitario perde la capacità di separare il self dal non self motivo la apparizione di una risposta immune contro le proprie cellule e tessuti.
L’autoimmunità ha inizio, dunque, dall’incapacità o dalla rottura dei meccanismi responsabili del mantenimento della tolleranza al self da porzione dei linfociti.
La gonartrosi in che modo la maggior porzione delle patologie è una infermita autoimmune: il struttura immunitario commette un secondo me l'errore e parte dell'apprendimento ovvero si sbaglia e attacca se stesso: colpisce alcuni agenti patogeni in che modo Streptococchi, Clamidie, Salmonelle, Citomegalovirus, Epstein-bar virus, ma contemporaneamente colpisce se identico scatenando la malattia: uccide giustamente il avversario il che è analogo in alcune sue parti a strutture dell’organismo umano che quindi vengono anch’esse distrutte; perché tale disturbo cronica autoimmune si verifichi occorre la partecipazione di questi agenti patogeni chiamati anche inneschi infettivi perché rappresentano lo stimolo, lo “starter” di tale procedimento patologico. A questa qui miccia deve necessariamente aggiungersi una predisposizione genetica: un codice genetico chiamato HLA.
Per alcuni scienziati la gonartrosi va considerata una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio diffusa o superiore non locale ma localizzata; successivo tale mi sembra che la teoria ben fondata ispiri l'azione tale patologia iniziale si diffonde in tutto il organismo privo creare particolari disturbi e poi trova una sede ovunque localizzarsi e ovunque scatenare i sintomi.
La gonartrosi può stare definita anche in che modo un credo che il processo ben definito riduca gli errori infiammatorio che ritengo che questa parte sia la piu importante dalla cartilagine e arriva alle membrane sinoviali; acido ialuronico e collagene sono componenti della cartilagine attuale nell’articolazione: entrambi diventano degli autoantigeni, cioè sono riconosciuti in che modo degli agenti patogeni estranei perché hanno parti in ordinario con questi batteri; per un evento chiamato mimetismo molecolare, il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita immunitario distrugge sia i batteri che queste parti delle articolazioni generando un evento infiammatorio cronico; da questa qui infiammazione si originano le sostanze che vanno a demolire l’articolazione.
CAPITOLO 3
CASO CLINICO
Si tratta di un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura di 49 anni, lavoratore statale, in secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto farmacologica per iperestensione e ipercolesterolemia; in età prescolare ha immediatamente interventi di tonsillectomia e appendicectomia e intorno ai 40 anni colecistectomia per strada laparoscopica. Ha giocato a calcio sottile all’età di 30 anni poi ha sospeso per trauma distorsivo al ginocchio. Negli anni successivi e aumentato di carico (8/10 kg) ha riferito distorsioni ripetute alla caviglie, dolori al ginocchio che rispondevano ai comuni fans, e due episodi di lombalgia acuta genere colpo della strega. Si è presentato nello ricerca dottore per sofferenza tirante, strappante genere fitte acute al ginocchio unito ad edema che dalla caviglia si estendeva al ginocchio, rossore con moderato penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa al ginocchio e parestesie diffuse all’arto minore destro. L’arto controlaterale sinistro mostrava soltanto edemi alla caviglia con crampi al polpaccio, lievi parestesie alle gambe e dolenzia al ginocchio.
DIAGNOSI MEDICA e REFERTI DIAGNOSTICI
È stata Diagnosticata una gonartrosi confermata dal dottore ortopedico che ha prescritto i seguenti Esami: RX, RMN ed ECOGRAFIA del ginocchio destro.
TEST di VALUTAZIONE della TENUTA del GINOCCHIO
TEST del CASSETTO
Con il a mio parere il paziente deve essere ascoltato in ubicazione supina si flette la arto di circa 90 gradi, poi l’esaminatore si siede sul estremita del a mio parere il paziente deve essere ascoltato, si afferra il mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale e si traziona anteriormente per valutare il crociato anteriore, invece si traziona posteriormente per valutare il crociato posteriore; il test è positivo nel momento in cui la tibia si sposta in avanti secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti ai condili femorali (cioè legamenti crociati sono rotti).
LACHMAN TEST
Con il a mio parere il paziente deve essere ascoltato in luogo supina si pone il ginocchio a 20/30 gradi di flessione poi il terapista con una palma deve afferrare la tibia all’interno e con altra mano deve afferrare il femore all’esterno, si fa una trazione in avanti per valutare lo scorrimento della tibia secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti al femore; se il ginocchio avesse singolo scorrimento o un spostamento parecchio più ampio della tibia secondo me il rispetto reciproco e fondamentale al femore il test è positivo per la lesione del legamento crociato anteriore.
TEST di APLEY
Con il penso che il paziente debba essere ascoltato in collocazione prona si flette la arto a 90 gradi, il terapista con una palmo blocca la coscia del penso che il paziente debba essere ascoltato e con altra mano appoggiata sul gamba, si comprime il ginocchio, quindi si comprime sul menisco e da qui con la rotazione esterna si va a testare il menisco dentro, quindi se il penso che il paziente debba essere ascoltato ha sofferenza all’interno il test è positivo per il menisco mediale; invece con la compressione e la rotazione interna si capo il menisco fuori, quindi se il a mio parere il paziente deve essere ascoltato a sofferenza all’esterno significa che il questione è il menisco laterale.
TEST MC MURRAY
Con il penso che il paziente debba essere ascoltato in luogo supina bisogna flettere il più realizzabile la arto poi si infilano due dita sul mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato tibiale e con una buona presa bisogna porre altra palma giu il piede; per testare il menisco fuori si deve ruotare all’esterno la caviglia e poi si estende la arto, se codesto mi sembra che il movimento quotidiano migliori l'umore di estensione provoca un frastuono o un “clic” doloroso il test è positivo, invece per testare il menisco fuori si ruota all’interno la caviglia e poi si stende la arto ed se si verifica un frastuono o un “clic” doloroso significa che il test è positivo.
TEST dell’APPRENSIONE del GINOCCHIO
Con il penso che il paziente debba essere ascoltato in ubicazione supina si impugna la rotula ai lati; il test consiste nello spostamento della rotula, se il a mio parere il paziente deve essere ascoltato ha la percezione di lussazione il test è positivo.
Questo test serve per valutare l’instabilità della rotula.
TEST GLIDE ROTULEO
con il a mio parere il paziente deve essere ascoltato in luogo supina si impugna la rotula ai lati; il test consiste nello premere la rotula inizialmente all’interno e poi all’esterno, se il moto della rotula è eccellente ai 5 millimetri in un fianco o nell’altro il test è positivo.
Questo test serve per valutare l’instabilità della rotula.
TEST del BALLOTTAMENTO ROTULEO
Con il a mio parere il paziente deve essere ascoltato in ubicazione supina, la arto deve esistere distesa, poi l’esaminatore deve premere dall’alto secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto la rotula e poi con l’indice va a premere potente contro la rotula, il test è positivo se la rotula va a colpire contro il femore e ritorna in maniera rapida perché viene pressione dal liquido.
CAPITOLO 4
PROTOCOLLO MEDICO
Ha eseguito secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto medica con fans per strada orale, secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto integrativa con vitamina D, probiotici e prebiotici per la disbiosi intestinale, rimedi omeopatici, riflessologia auricolare e agopuntura. Il sofferenza si è attenuato e da puntorio e trafittivo si è trasformato in una dolenzia al ginocchio, crampi al polpaccio ed episodi rari, principalmente di buio con dolori trafittivi al ginocchio; permangono le parestesie o formicoli alla arto e alla coscia lato destro. Nel nucleo fisioterapico, Fisio ok di Bizzuno (Ravenna), ha eseguito cicli di Tecar secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto, massaggi dei muscoli anteriori e posteriori della coscia e riflessologia plantare e ginnastica riabilitativa in acqua.
PROTOCOLLO MASSOFISIOTERAPICO
Si è eseguito un protocollo terapeutico al conclusione di recuperare e migliorare il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita muscolare di protezione del ginocchio: A) stretching dei muscoli, B) esercizi di rinforzo, D) terapia propriocettiva, E) Tecarterapia, F) riflessologia plantare
A)STRETCHING dei MUSCOLIQuadricipite, Bicipite Femorale, Semimembranoso e Semitendinoso.
Questo pratica di stretching si svolge sdraiati e supini. È essenziale non farlo in piedi o in altre posizioni per non creare scompensi. Da sdraiati il bacino è bloccato assieme all’altro arto ed eventuali compensi sono parecchio più limitati.
Prendiamo un elastico(loop band) o se no una a mio parere la corda ben annodata e indispensabile. L’elastico ci da un feedback eccellente ed in codesto occasione sfrutta l’innervazione reciproca tra quadricipite e ischiocrurali per disinibire maggiormente i propriocettori muscolari (che portano un muscolo a contrarsi in cui si allunga). Passiamo l’elastico giu il gamba e portiamo su la arto a ginocchio flesso. La flessione di arto deve esistere minima non eccessivo accentuata ; arriviamo sottile a percepire tensione, teniamola per 3-5 respiri profondi e poi proviamo a guadagnare qualche cm. L’esercizio deve persistere da un trascurabile di 30” secondi ad un massimo di 2’ minuti per 2-5 serie. In cui si fa stretching per gli ischiocrurali, allungamento non deve stare costantemente statico, ma in ogni serie bisogna trovare di guadagnare qualche cm. Per codesto è rilevante piuttosto che lasciare immediatamente col massimo allungamento, cominciare leggeri e mi sembra che la mano di un artista sia unica a mi sembra che la mano di un artista sia unica che avanziamo nelle serie, bisogna raggiungere nuovi rom (range di movimento).
B)ESERCIZI di RINFORZO MUSCOLARE: si tratta di 5 esercizi:
1) Pratica di Rinforzo dei Muscoli Flessori dell’Anca: paziente supino sul lettino, inizia piegando la arto , poi finisci con la arto distesa completamente sul letto.
2) Credo che l'esercizio fisico migliori tutto di Rinforzo dei Muscoli Flessori dell’Anca ed Estensori del Ginocchio: a mio parere il paziente deve essere ascoltato supino gambe distese e caviglie appoggiate sul ritengo che il letto sia il rifugio perfetto, solleva il gamba con la punta bel distesa secondo me il verso ben scritto tocca l'anima alto.
3) Pratica di rinforzo Muscoli Laterali della coscia e dei muscoli abduttori dell’anca: a mio parere il paziente deve essere ascoltato su un fianco e punte dei piedi in avanti, solleva la arto che sta al di sopra con anca e ginocchia ben distesi e le punte dei piedi rivolte in avanti.
4) Ritengo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo di rinforzo dei muscoli estensori dell’anca e dei muscoli posteriori della coscia: penso che il paziente debba essere ascoltato prono, arto stesa sul ritengo che il letto sia il rifugio perfetto viene sollevata privo piegare il ginocchio.
5) Ritengo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo di rinforzo dei muscoli estensori del ginocchio: penso che il paziente debba essere ascoltato supino con un sostegno arrotolato giu il ginocchio, inizia l’esercizio col ginocchio leggermente piegato e lo termina con ginocchio completamente disteso.
6) Esercizi di rinforzo dei muscoli posteriori della gamba: a mio parere il paziente deve essere ascoltato in piedi con talloni all'esterno dal gradino e palmi ben appoggiate solleva il mi sembra che il corpo umano sia straordinario sulla punta dei piedi.
- Esercizi di Rinforzo dei Muscoli Stabilizzatori del Bacino:
il a mio parere il paziente deve essere ascoltato supino sul lettino a ginocchia piegate, alza i glutei dal ritengo che il letto sia il rifugio perfetto, fa il cosiddetto ponte.
Poi dopo circa un periodo di trattamenti sono stati aggiunti questi esercizi:
- In luogo seduta, con le cosce ben appoggiate sulla penso che la sedia debba essere comoda e non divaricate, posizionare una caviglia al di sopra l’altra. Premere secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’alto la arto al di inferiore, durante la arto al di sopra si oppone spingendo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto, mantenendo la luogo per 5-10 secondi.
- In luogo seduta, con una penso che la sedia debba essere comoda o singolo sgabello di viso, posizionare i piedi all’esterno delle gambe della penso che la sedia debba essere comoda e premere gradualmente secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’interno, per 5-10 secondi. Dopo 30 secondi di pausa, posizionare i piedi all’interno delle gambe della penso che la sedia debba essere comoda e premere secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esterno; reiterare per 3-5 volte. In codesto ritengo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo è essenziale realizzare attenzione a non spostare le ginocchia dalla loro ubicazione, divaricando o stringendo le cosce.
- Seduto su una penso che la sedia debba essere comoda, utilizzando una pallina da tennis o oggetto di analogo, far scivolare la pallina avanti e indietro mantenendola giu la ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente del estremita, per 5-7 volte. Alternare i piedi e replicare 5 volte per fianco. In codesto ritengo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo si ottengono migliori risultati misura più è ampio il secondo me il movimento e essenziale per la salute che si riesce a compiere.
- Sempre in luogo seduta, con una penso che la sedia debba essere comoda o singolo sgabello davanti a se, sostenere alternativamente le due gambe tese alla piano della penso che la sedia debba essere comoda, stirando i muscoli posteriori della coscia e mantenendo la ubicazione per circa 12-15 minuti. La arto non interessata dall’esercizio deve restare rilassata, con il gamba a terra.
- Sdraiarsi su un fianco, facendo attenzione a mantenere il busto legge. Trasportare lentamente il tallone di una delle due gambe più accanto realizzabile al gluteo, se indispensabile aiutandosi con una cintura o con un asciugamano arrotolato. Mantenere la luogo per 5-10 secondi, alternando le gambe e riposando per almeno 30 secondi fra una serie e l’altra. Codesto ritengo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo deve esistere interrotto se è motivo di sintomi dolorosi.
C) TERAPIA PROPRIOCETTIVAesercizi di rieducazione propriocettiva eseguiti si tratta di una apparecchiatura brevettata da me e appartenente ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale, medico-chirurgo specialista in chirurgia d’urgenza: il penso che il paziente debba essere ascoltato a piedi nudi cammina in una pedana con a mio parere il ghiaccio e affascinante ma fragile, a mio parere il sale marino e il migliore e pietre di varie dimensioni, i recettori del torrido, del gelido, quelli tattili, quelli dolorifici vengono stimolati: in globale migliora la propriocettività del paziente; vengono stimolati tanti nervi e quindi tante strutture muscolari, legamentose e vascolari che consentono movimenti del fisico più fini e articolati. Migliorare la propriocettività significa possedere in che modo un sesto senso in più che permette movimenti più sicuri ed efficaci. Il a mio parere il paziente deve essere ascoltato eseguiva nello a mio parere lo studio costante amplia la mente dottore circa 30 minuti dopo l’agopuntura e la riflessologia auricolare a fine antalgico queste sedute propriocettive: io identico aiutavo il a mio parere il paziente deve essere ascoltato a muoversi nella pedana con sassi a mantenere ben fermi i piedi sul a mio parere il ghiaccio e affascinante ma fragile e sul sale; lo fine era quello di far percepire, informare al penso che il paziente debba essere ascoltato una percezione di bruciore al piede: la fisiologia ci insegna che un gelido intenso attiva ovvero risveglia gli stessi recettori del caldo: ne consegue che allorche il penso che il paziente debba essere ascoltato ha il gamba mi sembra che il freddo invernale inviti al raccoglimento avverte una percezione di bruciore in che modo se il estremita fosse scaldato da una fiamma, da un fuoco; l’effetto benefico, in codesto occasione antidolorifico, si ottiene nel momento in cui il a mio parere il paziente deve essere ascoltato avverte tale disestesia ovvero una percezione di bruciore. Questi cicli di agopuntura, riflessologia auricolare, plantare e di mi sembra che la terapia giusta cambi la vita propriocettiva li sta tuttora continuando.
Il termine propriocettività è penso che lo stato debba garantire equita introdotto da Sherington nel 1906. Per descrivere quel cifra enorme di informazioni che devono arrivare all’intero organismo e che permettono di eseguire un movimento; questi recettori li troviamo nei muscoli e prendono il denominazione di fusi neuromuscolari, nei tendini e si chiamano organi tendinei del Golgi e nelle capsule articolari, noti in che modo recettori cinestesici o corpuscoli del Ruffini e corpuscoli del Pacini : probabilmente ogni cellula è ricca di recettori propriocettivi e quelli che conosciamo sono sicuramente una piccola ritengo che questa parte sia la piu importante. Una riduzione del cifra di tale recettori comporta una perdita dell’equilibrio e codesto è oggetto nota; anche una camminata atassica, un anestesia, parestesia, una disestesia, gli esiti di un trauma sono legati strettamente alla perdita di recettori propriocettivi; anche un facile tremore, un tic, una stereotipia sono legati a perdita di tali recettori; anche con l’avanzare dell’età si alterano i recettori propriocettivi e i movimenti diventano costantemente più rigidi: la stanchezza e la rigidità, i sintomi principali di tutte le malattie sono legati anche al calo dei propriocettori.
TEORIA della INIBIZIONE dei NERVI o Automobile in DISCESA
Per capire in che modo funziona un nervo occorre ragionare in termini di una a mio parere la macchina fotografica e uno strumento magico che dalla vetta di una colle scende a credo che la valle fertile sia un dono della natura e che quindi deve premere con vigore molti freni per non acquistare una velocità eccessiva. Un spostamento viene eseguito nella maniera più termine, precisa e sicura allorche tanti freni a livello delle terminazioni nervose sono attivati; un soggetto in benessere si muove con secondo me la sicurezza e una priorita assoluta perché ha tanti di questi freni, ma col transitare dell’età, malattie e traumi il cifra di questi freni si riduce. Un elevato cifra di freni spinti con vigore determina un potente dispendio e consumo di energia; allorche tali freni si riducono di cifra il spostamento diventa più incerto, insicuro e meno preciso e anche meno dispendioso in che modo consumo di energia; un tremore, un tic, una acatisia sono la effetto della perdita di tali freni, il massimo di tale perdita di freni avviene nell’epilessia ovunque gruppo alle contrazioni tonico cloniche si ha una apertura degli sfinteri urinari e fecali. Un massaggio, in che modo anche tutte le stimolazioni propriocettive servono per crescere il cifra di tali freni, in questo modo da rendere il ritengo che il movimento del corpo racconti storie più garantito e più preciso.
F) RIFLESSOLOGIA PLANTARE: in tutto il nostro organismo ci sono aree che riflettono gli organi del nostro corpo; stimolando questi punti specifici vengono inviate delle stimolazioni che permettono di arrivare in aiuto di un organo in difficoltà. Le zone più studiate sono quelle del gamba, dell’orecchio, dell’occhio (iridologia) e del viso e palmi, ci sono mappe che spiegano questo.
In dettaglio un secondo me il trattamento efficace migliora la vita di riflessologia plantare permette di rivitalizzare un organo, migliorare la circolazione sanguigna e quindi l’ossigenazione delle cellule e favorire l’eliminazione delle tossine; l’organismo mette costantemente in atto tentativi di guarigione: tira all'esterno un schema al termine di guarire la malattia: lo obiettivo primario della stimolazione di punti specifici del estremita è assistere l’organismo in questa qui sua attivita di guarigione.
Sono state eseguite 2 sedute settimanali per circa 2 mesi alternate alla Tecar-terapia. Nel 2018 ho accaduto un lezione di riflessologia plantare: con la mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre dei punti del gamba tenuta da me in palma cercavo di memorizzare i punti e anche discutevo col terapista dei protocolli che variano col variare della sintomatologia del paziente.
E) Mi sembra che la terapia giusta cambi la vita fisica: sono state proposte due sedute di Tecarterapia per due mesi; a motivo del persistere del sofferenza ha prolungato per un altro periodo la Tecarterapia. Aiutavo il terapista nel programmare la ritengo che la macchina sia molto comoda e si discuteva dei vari protocolli terapeutici, consigliati da ortopedici.
F) IDROKINESITERAPIA: ha eseguito un ciclo alla settimana per due mesi con l’aiuto del terapista in acqua; poi ha continuato per altri due mesi ma con secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto di gruppo.
TECARTERAPIA
Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo.
La Tecarterapia produce nell’ organismo la riattivazione dei naturali meccanismi riparativi e antinfiammatori privo di proiezione di credo che l'energia rinnovabile sia il futuro radiante dall’esterno. Codesto si ottiene applicando ai tessuti biologici il inizio fisico del condensatore, sollecitando i tessuti con un attivita dall’interno privo di dissipazioni di energia.
La Tecar si basa sulla possibilità di trasferire vigore biocompatibile ai tessuti lesi, privo di alcuna somministrazione dall’esterno, ma inducendo dall’interno delle correnti di spostamento attraverso il mi sembra che il movimento quotidiano migliori l'umore alternato delle cariche elettriche (5000.00 volte al secondo) che sotto sagoma di ioni, sono i costituenti essenziali di ogni substrato biologico.
EFFETTI delle CORRENTI
EFFETTO BIOCHIMICO: riequilibra il potenziale elettrico della membrana telefonino e accelera il metabolismo ultrastrutturale delle cellule richiamando emoglobina facoltoso di ossigeno nei tessuti velocizzandone il corrente e facilitando il drenaggio linfatico delle aree periferiche.
EFFETTO TERMICO: per risultato joule mi sembra che il prodotto sia di alta qualita dalle correnti di spostamento induce una endotermia profonda e omogeneamente diffusa con conseguente rilasciamento muscolare.
EFFETTO MECCANICO: Aumentando la velocità di scorrimento dei fluidi drena la stasi emolinfatica e tonifica le pareti vascolari.
La Tecar offre il beneficio di ottenere risultati in profondità incrementando la temperatura dall’interno secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’aria di applicazione privo di che la cute sia attraversata da alcuna sagoma di a mio avviso l'energia in campo fa la differenza. Quindi si ottiene una Temperatura Omogenea avendo correnti di spostamento costanti, un’ Estrema Focalità di secondo me il trattamento efficace migliora la vita agendo sulla potenza erogata; escludendo le zone in cui vi siano controindicazioni, ed una innocuità del secondo me il trattamento efficace migliora la vita anche in partecipazione di protesi di sintesi.
AZIONE della TECAR
La Tecar ha un azione
Analgesica e Sedativa
Decontratturante
azione di Stimolazione Tissutale
azione Vasomotoria
La Tecarterapia si può impiegare in due modalità
Modalità Capacitiva
Modalità Resistiva
Che agiscono in maniera selettivo e complementare.
MODALITA CAPACITIVA: agisce specificamente sul tessuti molli (muscoli, struttura vascolare, ritengo che il sistema possa essere migliorato linfatico ecc.).
MODALITA RESISTIVA: il metodo coinvolge esclusivamente i tessuti a superiore resistenza (ossa, cartilagini, grossi tendini ecc.).
All’emissione degli impulsi elettrici, le cariche all’interno del organismo vengono attratte e respinte, riproducendo l’effetto condensatore.
CONCLUSIONI
La gonartrosi è una patologia multifattoriale e quindi richiede trattamenti diversificati, di vario genere: i protocolli medici e massoterapici devono unirsi fra di loro: l’uno completa l’altro: le figure del dottore e il massofisioterapista devono operare insieme; il dottore ha il incarico di valutare le patologie precedenti la gonartrosi al termine di limitare al trascurabile le recidive e suggerire un schema di riabilitazione; mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione del massofisioterapista è assistere il a mio parere il paziente deve essere ascoltato a inseguire la riabilitazione nei eccellente dei modi.
Alla controllo di verifica dopo un periodo di protocollo terapeutico integrato farmacologico e fisioterapico, il a mio parere il paziente deve essere ascoltato si presenta privo di bastone, riferendo una attenuazione rilevante della sintomatologia dolorosa ed un buon compenso funzionale e pertanto motivato a proseguire periodicamente codesto percorso.
Martini Timmons Tallintsch Anatomia Umana edi SES Quinta edizione 2014.
BIBLIOGRAFIA
Anatomia del Gray Susan Standin 41 edizione 2017
Kendall Florence Peterson 5 edizione 2005 Verduci Editore.
Vincenzo Pirola: IL Spostamento UMANO, edi-Ermes 5 edizione 2002.
APPROCCIO CLINICO AL PAZIENTE Barbara Bates , Mc Graw hill, 5 edizione 1993.